Castiglione della Pescaia - Guida Turistica

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 La Biblioteca Comunale di Castiglione della Pescaia è nata agli inizi degli anni ’70 nella sede di piazza Orsini, che l’ha ospitata fino a pochi mesi fa.
  Il primo Direttore di ruolo fu la dottoressa Adelma Caccialupi, che cominciò ad occuparsi della Biblioteca nel 1977. Da un primissimo nucleo di testi, in prevalenza di psicologia, con gli anni il patrimonio documentario della biblioteca fu incrementato, con volumi che spaziavano in diverse discipline e con particolare attenzione a quelle umanistiche.
 Cercando di soddisfare le esigenze degli utenti locali, furono intraprese diverse iniziative culturali e così la biblioteca comunale oltre che sala di lettura diventò per qualche anno anche una sala d’ascolto, particolarmente frequentata dai giovani dell’epoca. Il pomeriggio, infatti, chi lo desiderava poteva ascoltare dischi di vario genere con le cuffie messe a disposizione dall’Amministrazione comunale. Inoltre la biblioteca aprì delle sale di lettura anche nelle frazioni, con personale volontario, per la distribuzione dei libri maggiormente richiesti e per lo studio in loco. Tra i servizi offerti, oltre al prestito dei volumi, per un periodo vi fu anche quello del recupero di libri scolastici in stretto collegamento con la scuola media “Orsino Orsini”.
 La nuova Biblioteca comunale, che trova spazio nell’edificio storico delle ex scuole elementari in piazza Garibaldi, è dedicata a Italo Calvino, il grande scrittore del ‘900 così legato a Castiglione da chiedere di essere sepolto nel cimitero del paese. Il Comune ha infatti pensato che questo fosse il modo migliore per rendere omaggio a colui che,  scegliendo questo territorio come suo “buen retiro” estivo e traendo dal suo paesaggio preziosi spunti d’ispirazione per le sue opere, tanto ha contribuito per far conoscere Castiglione della Pescaia in Italia e nel mondo.
 L’impegno profuso dall’Amministrazione comunale e dagli uffici di riferimento nella realizzazione della nuova Biblioteca, ha lo scopo di far assumere alla stessa un ruolo sempre più importante nella crescita culturale dei cittadini, rendendo nuovamente fruibile un edificio storico, all’interno del quale quasi tutti i castiglionesi di "una certa età", hanno iniziato la loro carriera scolastica e quindi la loro formazione culturale. La struttura è divisa in due piani, piano terra e primo piano ed ha due ingressi: uno da piazza Garibaldi e uno laterale.  Tutto l’edificio è stato adattato alle esigenze dei diversamente abili ed è stato costruito anche un ascensore a vetri per l’accesso al primo piano. Ma chi ricorda in maniera nostalgica gli interni della vecchia scuola non ha nulla da temere: niente infatti della struttura è stato stravolto.
 Al piano terra vi è un’ampia sala di consultazione, particolarmente luminosa, dedicata allo studio, all’attività di ricerca ed alla lettura, con grandi vetrate e soppalchi in metallo per la collocazione dei libri, che sono rimasti a scaffale aperto.Gli utenti possono, inoltre, usufruire di computer per la ricerca personale e di un internet point. All’ingresso è posizionato il bancone del prestito, con un addetto a disposizione del pubblico.
 Il piano superiore, invece, è in larga parte dedicato ai bambini e ai ragazzi con due stanze ampie con le pareti azzurre e con il pavimento in gomma blu. Gli stessi scaffali e gli arredi in generale, allegri e colorati, sono predisposti in maniera tale da permettere anche ai più piccoli di trovare autonomamente i libri ed effettuare le proprie ricerche. Per qualsiasi tipo di consulenza anche i ragazzi possono contare su un operatore che li indirizzi verso i testi più adatti alle loro esigenze di studio e ricerca.
 Sempre al primo piano si trovano, inoltre, una grande sala multimediale, l’archivio storico del Comune e un’altra sala per la consultazione di volumi particolari, insieme agli uffici cultura e turismo ed all’ufficio del Direttore.
 Anche per l’arredo è stata fatta una scelta precisa e cioè quella di coniugare lo stile rigoroso di un edificio storico, nato nei primi anni del secolo scorso, con scaffali, scrivanie, tavoli e sedie, dal gusto classico, ma realizzate con stile chiaramente moderno, per mettere gli utenti a loro completo agio, in locali pensati soprattutto per essere accoglienti e confortevoli, oltre che funzionali.
 Tra gli obiettivi della nuova Biblioteca, infine, ci sono la realizzazione di una emeroteca con la raccolta di quotidiani non solo nazionali, ma anche esteri e quello di fare della struttura un centro culturale, luogo di aggregazione, ambiente privilegiato per chi desidera coltivare la passione per i libri, anche attraverso seminari, conferenze, convegni e iniziative finalizzate alla diffusione della lettura, soprattutto tra i bambini e i ragazzi, che sono i lettori del futuro e che a loro volta dovranno educare le generazioni a venire.
Parco naturale della Maremma
 Il Parco Naturale della Maremma è stato il primo parco della Regione Toscana, istituito con L.R. 65 del 5 giugno 1975.
 È una delle mete più interessati della provincia grossetana.
 Vi sono infatti gli ultimi terreni paludosi nei pressi della foce dell'Ombrone, ricchi di vita e selvaggi. Più a sud invece c'è una fitta macchia mediterranea, molto varia nella vagetazione, che si inerpica per le colline fino al Monte Argentario; infine ad est ci sono delle vaste distese erbose dove pascolano le mucche della razza maremmana.
 Nel parco vi sono anche numerosi siti archeologici, alcuni etruschi, altri risalenti al periodo medioevale, come le piccole to
 L'area è anche di notevole interesse archeologico e storico, trovandosi a poca distanza da Roselle ed a metà strada fra le altre due colonie etrusche di Populonia e Vetulonia, che è oggi una frazione di Castiglione.
 Fanno parte della "Rete museale della Maremma" il Museo archeologico "I.Falchi" di Vetulonia e il Museo multimediale della Casa Rossa Ximenes.
Tenuta della Badiola
 La Tenuta della Badiola si trova a est di Castiglione della Pescaia, ai piedi delle prime propaggini collinari di Poggio Ballone che si spingono fino ai margini della Diaccia Botrona, non lontano dall’Isola Clodia dove sorgono i ruderi dell’Abbazia di San Pancrazio al Fango. Alcuni vialetti ombreggiati da cipressi, pini e sughere conducono alla fattoria, creando uno scenario suggestivo nella campagna circostante che nei mesi estivi assume colori molto accesi per le coltivazioni di girasoli. Il complesso, divenuto in epoca settecentesca la tenuta di caccia dei granduchi di Lorena, è caratterizzato dalla villa padronale e dalla fattoria collegate tra loro da un giardino d’inverno; tra gli annessi spiccano la cappella e il granaio. Recentemente la tenuta è stata restaurata e trasformata in un esclusivo albergo con ristorante di alta cucina, anche se è proseguita la produzione di olio, vino, frutta, verdura e piante aromatiche che da sempre hanno contraddistinto l’azienda agricola.